Per chi se la fosse persa posto qui la trascrizione della puntata di Visore andata in onda su Rai2 il 4 Aprile '14.

E' troppo lunga, lo so.





Audio originale
Sottotitolo: Milano, Teatro Smeraldo.
Recital di Marco Molendini, 16 Febbraio 2014

(Sul fondo del palco appaiono le proiezioni di quattro diapositive affiancate. Le diapositive raffigurano imitando lo stile del realismo socialista quattro volti che si illuminano in successione:
Marcello Dell'Utri, Fedele Confalonieri, Cesare Previti, Sivio Berlusconi)

[audio fade in: applausi, qualche prolungato fischio]
"...perché­;,...perché, fischia, fischia, che mi pari in barbagia,..perché dico: ecco quattro italiani per bene? Questi si sono conosciuti da ragazzini, verso i venti anni e hanno sempre fatto squadra. In un mondo di eroi, di individui, di ganassa solitari, questi quattro hanno retto quaranta anni di pressione, di fatica,di lavoro e infine di potere e di umiliazione. Di squadra. Dopo quarantanni di stronzi (*beep) ingoiati sono arrivati dove volevano, insieme, e insieme sono affondati. Insieme hanno subito il peggio, alla fine. Come un gruppo musicale ma senza declino, senza flessioni di vendita.
Eccoli (indica le diapositive), eccoli: quattro punk.
Insieme nella salita, insieme nella merda (*beep). E di merda (*beep) gliene hanno tirata tanta. Dov'é quello che fischiava? Ce li hai tre amici con cui hai condiviso tutto per quasi 50 anni? Ce li hai tre amici? C'é qualcuno in questo teatro che ha tre amici?
[audio fade out]

Titolo di testa: "L'Italia è il paese che amo".
Audio: Dream on tomorrow di Richard Ashcroft

Sottotitolo: Vittorio Zucconi
Direttore di Panorama

"Quello che é successo con Berlusconi è una tragedia. Una tragedia che non riguarda il signor Silvio Berlusconi, la sua famiglia, i suoi affari o i suoi sostenitori. Una tragedia che riguarda il popolo italiano, per l'ennesima volta belva feroce e vendicativa, pronta a replicare lo stesso spettacolo di dilaniazione, di potlach, di sacrificio umano nella stessa Milano che aveva ospitato le tragedie di piazzale Loreto e dell'hotel Raphael. Viale Monza è stata il farsesco rifacimento di un tracciato della storia italiana che evidentemente, tragicamente, agli italiani piace ripercorrere e calpestare. Le immagini brutali di Berlusconi difeso a stento dalla polizia mentre gli tirano i capelli, gli strappano i vestiti sono eloquenti, ora, passata ogni febbre emotiva, quanto basta per poter dire che la tragedia di questa nazione è l'incapacità di imparare dalla propria storia, l'incapacità d'avere un'esperienza, di conservare un ricordo. Da Viale Monza in poi non potremo più ignorare che l'anima di questo paese è inconciliabile, efferata e vendicativa"

Titolo: 2009-2014, cinque anni dopo.
Audio: Dream on tomorrow di Richard Ashcroft

[immagini del giardino della villa di Arcore, fuori fuoco, accostate in post produzione alle fotografie di Berlusconi nel parco tratte dall'opuscolo elettorale "Una storia italiana"]

Audio: Temple Inn di Ash Ra Tempel

Intervista fuori campo: "il 6 giugno erano già in 4000 dalle sei di mattina e la polizia è arrivata verso le undici. Gli hanno lasciato fare quel che volevano. Alle 8 hanno sfondato il cancello, questo dietro la quadreria"

Sottotitol­o: Marco Ballabio
Giardiniere nella villa di Arcore

(parco della villa di Arcore)

"e hanno iniziato a sfasciare tutto. Io ero in quella casetta lì e non sapevo cosa fare, non sapevo cosa mi potevano fare. Mia moglie piangeva, mia figlia piangeva, avevamo visto al telegiornale la sera prima quello che era successo a Cologno e mia moglie ripeteva . Hanno rotto tutto quello potevano rompere. Hanno sradicato tutte le aiuole. Qui c'era un olmo secolare che gli hanno dato fuoco. Poi c'é stato l'incendio nella quadreria verso le dieci. Verso le undici sono arrivati due elicotteri coi megafoni e una mezzora dopo i primi pompieri ma la villa ormai era andata, bruciava e non c'era niente da spegnere"

Audio: Rub in it di Luscious
Sottotitolo: Pietro Folena
Ulivo Italiano

"Quando uscì il famoso articolo sul Messagero fu evidente l'imbarazzo e ancora di più l'allibimento, l'incapacità di capire la situazione, di gestire umori che nessuno all'epoca seppe capire e prevedere. L'accusa di corruzione per Massimo D'Alema era gravissima, l'accusa d'avere intascato da dieci anni denaro attraverso società legate a Videotime e al gruppo Mediaset, di aver partecipato al sacco della Rai, di aver stornato fondi dalle società Indaskopea. Ho sentito un deputato usare l'espressione "si annusa aria da mani pulite e schiaffoni " ma nessuno era in grado di prevedere a che cosa avrebbe portato quella campagna stampa. Lo stesso gruppo Mondadori pubblicò un dossier certo non reticente su Panorama a proposito di collusioni economiche tra Forza Italia e leader della sinistra."

[Immagini della copertina e degli articoli di Panorama, Guardian, Il Mondo e L'Espresso di quelle settimane]

"Quello che la classe politica in quei giorni non capì, al di là della vicenda giudiziaria, fu la reazione emotiva della nazione. Nessuno, cinicamente, si aspettava che un paese dall'attitudine cinica e cinicamente governato come l'Italia potesse reagire con quella rabbia, quasi una rabbia infantile. Nessuno poteva credere o pensare che dopo dieci anni di inefficacia delle piazza fosse proprio la piazza o, come è stato detto, il piazzale, ad essere così determinante. E' retorico ma dovuto dire che di questo capitolo scellerato della storia italiana nessuno può dirsi vincitore"

[Estratto dal film "Caterina va in città" con Sergio Castellitto. Scena ambientata durante il Maurizio Costanzo Show]

Intervista fuori campo: "Il mio film è stato citato spesso per ...per motivare la reazione di quei giorni, i molti paragoni che sono stati fatti per... per capire cosa era successo in quei tre mesi, per trovare un riferimento... con la testa della gente"

Sottotitolo: Paolo Virzì
Regista del film "Caterina va in città"

"E­' il paragone più scontato, che é quello dello stress del protagonista, che é lo stress del vicolo cieco, come l'han chiamato. Non è il tradimento spirituale, non è il complotto paranoide, è che il non accesso, ecco è la frustrazione del non potere accedere. E' che l'Italia stave regredendo alle caste, come con Craxi. E, credo che alla fine del 2009 si sono sentiti in molti come Sergio Castellitto. Davvero rossi e neri erano tutti uguali, e davvero non era un film di Alberto Sordi."

[Estratto dalla convention di Forza Italia del 1994. Primi piani dei partecipanti si dividono, con Berlusconi, il sincrono dell'inno di Forza Italia.]

[Immagini dal tg1 del 13-9-2009]

Audio: Drake di Beth Gibbons - rustin man
Sottotitolo: Alessandro Catapano
Giornalista della Gazzetta dello Sport

"La cosa che impressionò tutti, l'immagine che i giornalisti non riuscirono a commentare, quella che ricordiamo tutti è quella dell'esterno di San Siro con la fossa dei Leoni, la tifoserie del Milan e la massa di cittadini che guardavano sfilare i pulmann della società, senza una bandiera, uno striscione, senza urlare nemmeno una frase. All'interno nella curva solo comparse attratte dai biglietti omaggio. Era tutto molto lugubre. Si disse che era il funerale della serie A. Una squadra che aveva appena vinto due scudetti consecutivi, una coppa dei campioni, una supercoppa senza tifo, abbandonata in un clima da esequie. Gli occhi gonfi di Maldini e i volti scuri del resto della dirigenza non li dimenticheremo presto."

[Immagini di trasmissioni televisive Mediaset, Berlusconi con la Coppa dei Campioni, Tg di Emilio Fede, Veline di Striscia la Notizia, fotografie di studi Mediaset, immagini della torre di Cologno Monzese]

Audio: Best of both worlds di Scott Walker

Sottotitolo: Antonio Ricci
Direttore Fox Italia, ex autore Mediaset

[audio fade in]"..ho passato venticinque anni in Mediaset e credo di aver dato quanto ho ricevuto: molto. Quando parlano di carenza di democrazia in Mediaset non sanno quel che dicono. La nostra era un azienda in cui non potevamo permetterci di avere riguardo per nessuno se non per il pubblico. Posso assicurarvi che in quindici anni non ci furono ingerenze, pressioni, veti politici o veline, tranne le nostre. Solo dalla metà del 2008 ci venne chiesto per la prima volta di non toccare alcuni argomenti. Fu un momento difficile e fui, anche pubblicamente, tentato di andarmene; la forza di restare me la diedero i dati di ascolto in calo. Mi sembrava vigliacco andarmene proprio allora. A guardare le cose con la distanza che ne ho oggi era tutto inutile. Quando l'insolvenza esplose nel settembre del 2009 e le reti vennero commissariate, all'epoca stavo registrando le puntate di Risposta Pronta, mi resi conto, come altri, come tutti che negli ultimi anni ce l'eravamo raccontata, che tutto potesse continuare come prima, che le questioni gravi erano limitate alla politica, che Mediaset era un'azienda sana. Pensavamo di essere consapevoli e informati, ma eravamo anche noi sul Titanic"

Sottotitolo: Vincenzo Lo Giudice
Deputato UDC

"Credo che il problema sia stato vincere delle elezioni. Le elezioni del 2004. Nel 2004 ci fu il cosidetto effetto B, l'enfatizzazione della morte di Bossi nel successo delle europee che venne paragonato all'effetto Berlinguer. Allora quella che sembrava una tendenza negativa venne interrotta e rivitalizzò lo scontro e le energie del Polo fino a giungere all'inaspettata vittoria sul filo di lana del 2006. I tentativi di destabilizzare il governo da parte della magistratura erano stati definitivamente respinti con il lodo Bonaiuti che aveva reso inattaccabili gli esponenti della casa delle Libertà anche alle accuse di brogli, la riforma del premierato garantiva governabilità anche in caso di scissioni interne, come puntualmente avvenne."

[Estratto dal Tg5 del 18 Giugno 2006: è il momento della grafica del primo Exit Poll]

"Eppure all'indomani delle elezioni era come se non ci fosse più la forza, la spinta vitale di voler governare il paese. L'opposizione, dal canto suo, sembrava altrettanto stanca di piazze e girotondi, spossata, esausta anche nel suo ruolo di critica. Certo il 2006 fu un anno particolarmente cupo per la nazione. Era un campanello d'allarme, una campana a morto per ciò che sarebbe successo, anche se nessuno era in grado di immaginare la dinamica dei fatti"


Sottotitolo: Mario Monti
Presidente della commissione europea

Io ero a Brussels. Erano appena finiti i lavori di una commissione che presiedevo e un deputato francese che conosco da dieci anni è stato il primo a darmi la notizia. Ho un ricordo vivido e fotografico di quella frase. Si è avvicinato e mi ha detto - Hai sentito? Hanno trovato Berlusconi morto nella sua villa alle Bermuda. Si è sparato. -
I deputati italiani erano allibiti, al contrario alcuni politici europei con cui parlai quel giorno erano ripetitivi nel dirmi: Era ovvio che finisse così. Come fate ad essere sorpresi?

[Immagini rallentate vidigrafate dal telegiornale del 4 Giugno 2009. Veronica Lario in occhiali da sole e foulard scende all'aeroporto di St.George]

Audio: Tongue di Underworld

Sottotitolo: Renato Schifani
Segetario di Forza Liberale Italiana

"Uno dei paragoni più ovvii è quello con mani pulite. Ed è Un paragone appropriato e fuori luogo insieme. E' appropriato pensare che non fu rivoluzione di popolo ma sentimento guidato. Come in mani pulite furono le sentenze a pilotare gli umori delle piazze, per cambiare il volto del paese a vantaggio delle sinistre con un golpe giudiziario. E' per la stessa arma, quella del pregiudizio e dell'accanimento che qualcuno ha sulla coscienza la vita dell'uomo Berlusconi. Contemporaneamente è fuori luogo paragonare la formalità di apparati della cosa pubblica con la brutalità, l'incontestabile violenza assassina e la sospensione d'ogni democrazia come s'è visto nell'inverno del 2013. Berlusconi è stato linciato dagli umori del piazzale ed è stato condannato a morte senza processo. Chi ora è al potere è sporco del suicidio di Berlusconi e nessuno può parlare di stato di diritto a mani sporche."

Sottotitolo­: Stefania Craxi

"L'hanno trattato come hanno trattato mio padre, forse peggio"

[Immagini fotografiche di Craxi con Berlusconi, dagli esordi fino alla visita di Berlusconi al cimitero di Hammamet]

Audio: Holes di Mercury Rev

"Anche peggio, anche peggio. Parte della classe politica che crebbe con mio padre, all'ombra di mio padre trovò un nuovo partito, una nuova struttura, un'altra struttura in Forza Italia. Con molte, dovute differenze, certo. Ma in questo, almeno mio padre è stato onorato e riscattato dopo l'umiliazione e l'esilio. Nell'Italia di oggi non vedo nessuno pronto ha dichiare meriti che pure Berlusconi ha avuto. Come mio padre ha avuto un coraggio raro nella politica estera, è stato uno statista apprezzato maggiormente all'estero che in Italia. A differenza di quello che è successo con mio padre vedo una vigliaccheria ancora più detestabile nel non volerlo ammettere e nel non voler continuare in quello che di buono è stato fatto. Non ho più alcuna simpatia per l'Italia e gli Italiani. I miei nipotini parlano ormai francese e quando mi chiedono dell'Italia preferisco non rispondere alle loro domande."

Sottotitolo­: Paolo Renzini
Agente di Polizia.

"Io ero in scorta da Marzo. A marzo eravamo 8 agenti. Ogni settimana in quel periodo ne arrivavano altri 8. All'inizio di maggio eravamo 40. Il 30 maggio io ero di servizio alla sede di Forza Italia. La folla si era radunata in venti minuti, dicono che erano 400 persone. Secondo me erano almeno 2000. Non c'é stato il tempo di organizzare il reparto della celere. Chiamavamo perchè venissero mandate altre macchine e cercavamo di organizzare una scorta sul lato di via Crodo."

[Immagini rallentate tratte dal tg2 del 30 Maggio 2009. La folla assedia la sede di Viale Monza di Forza Italia. Berlusconi, strattonato ferocemente viene difeso a stento dalla scorta. Un poliziotto che spara in aria colpi intimidatori viene ferito dalla calca.]

"In un momento di distrazione Berlusconi, che era stato in silenzio ha detto qualcosa che nessuno di noi ha capito o sentito e in uno scatto era fuori dal portone. Aveva la pretesa di parlare alla folla. Non credo fosse in se'. Aveva gli occhi lucidi e continuava ad urlare. Probabilmente non si rendeva nemmeno conto che nessuno poteva ascoltarlo in quella confusione. La folla non si aspettava che uscisse e ci volle un attimo perchè capissero di avere di fronte Silvio Berlusconi. Non so come, grazie alla prontezza dei miei colleghi riuscimmo a trattenere la gente e farlo entrare nell'auto. Per miracolo. In macchina era tornato calmo. Non ha detto niente e guardava nel vuoto. Per venti minuti siamo rimasti in silenzio, mentre attraversamo la città a 120 all'ora e l'allarme dell'agenda elettronica di Berlusconi continuava a squillare. Penso che avremmo potuto morire tutti. "

[Estratto da una convention di Forza Italia del 1994. E' il momento in cui Silvio Berlusconi scandisce: Un nuovo miracolo italiano.]

Sottotitolo: Aeroporto di Orio Alserio (Bg)
Volo charter per il 4° anniversario della morte di Berlusconi.

Voce fuori campo del giornalista: Da dove viene signora?
(Signora sulla cinquantina. Indossa un foulard di Forza Italia sopra al colletto della camicia)
Signora: Andate affanculo (*beep) bastardi infami

Voce fuori campo del giornalista: Da dove viene?
(Uomo sui quaranta. Ha una bandiera di Forza Italia. Particolare del distintivo sul bavero)
Uomo: Varese.
Voce fuori campo del giornalista: Quanti siete a partire?
Uomo: Con questo volo 85. Ce ne sono altri da Fiumicino e da Bologna.
Voce fuori campo del giornalista: Cosa farete a St.George?
Uomo: piangeremo un nostro morto. Metteremo dei fiori sulla tomba di Berlusconi.
Voce fuori campo del giornalista: Garofani?

Una coppia mostra alla camera una bandiera con la faccia di Berlusconi. Sotto la scritta 4 Giugno 2009. Noi non ti dimentichiamo. Grazie Silvio.

Una ragazzina guarda in camera: [audio fade in] non mi sembra giusto non ricordare una persona che ha fatto del bene all'Italia. Tutti lo vogliono dimenticare, nessuno vuole parlarne più e non mi sembra giusto. Credo che molte persone al governo ora hanno la coscienza molto più sporca di Berlusconi che invece ha lavorato per darci un'Italia orgogliosa.
Voce fuori campo del giornalista: Da dove vieni?
Ragazzina: Saronno, provincia di Varese.
Voce fuori campo del giornalista: grazie.

[Immagini di un aereo che decolla]

Audio: Nuie ca facimme sunnà di Apicella e Berlusconi

Titoli di coda in rolling.