la pioggia bagnava la citta' da piu' di tre giorni, lasciano oltre al suo umido ricordo un puzzo di bagnato che rimaneva nelle narici per ore. la cattedrale non era illumata e le pareti gotiche avevano perso i colori brillanti del marmo settecentesco per un grigio cupo che quasi si mischiava al nero che inframezzava ogni blocco di pietra. la pesante porta della chiesa rimaneva in genere chiusa, per aprirla bisognava fare un grande sforzo e subire lo stridio dei cardini non oliato oramai da troppo tempo. il suono risultava sinistro e fastidioso,da un certo punto di vista sembrava una prova da superare, chi voleva entrare doveva volerlo veramente.
un'uomo apri' l'antico pezzo di legno quel tanto che bastava per entrare. chiuse con egual sforzo la porta, pensando di porgere rispetto ,con quell'azione, al suo Dio, inquilino di quel sacro edificio e sua unica speranza di Fede. si guardo' intorno,cercando nella tenue luce delle poche candele, un confessionale dispoinbile. ne erano rimasti solo due, gli altri ridotti a cumuli di legna marcia accatastata.si avvicino' a quello che sembrava meglio preservato, lasciando dietro di se le impronte delle sue scarpe bagnate. non aveva ombrelli, il pesante giaccone che indossava era fradicio, cosi' come i pantaloni tutto il resto. si inginocchio' , premette il pulsante per chiamare il sacerdote e attese, pregando in silenzio a mani giunte.
dopo qualche minuto apparve il prelato, che si nascose dietro ad un drappo rosso tutot rovinato e con dei buchi vistosi.
l'uomo disse "mi perdoni padre, perche' ho commesso gravi peccati'
' da quanto tempo non ti confessi, figliolo'
'io... non lo so. son successe tante cose negli ultimi mesi... la memoria non e' chiara, i ricordi sono confusi. il tempo e' stato fluido per troppi mesi.ho... dormito. tanto. ero cosi' stanco, non ce la facevo a svegliarmi.ricordo... un incidente. stavo guidando. pioveva. ad un certo punto un lampo, fortisismo, non vedo la curva e vado dritto. poi il niente.buio. per settimane. mesi. non ricordo nulla. non ricordo neanche che son passati cosi' tanti mesi. d'un tratto mi sveglio, confusamente, ricordo lampi di luce, ricordi come sogno vivido, sempre piu' frequenti. poi finalmente son di nuovo me stesso., in un letto d'ospedale, con tanti macchinari intorno a me ed una luce tenue ma fastidoisa. dopo qualche ora arriva Diana, finalmente, vedo che piange.mi stringe la mano.sorride, mi bacia. poi va via piangendo.
sono rimasto in quel letto per due giorni, poi ho ritrovato le forze, incredibilmente , per alzarmi. sentivo una strana energia , ero quasi euforico. avevo bisogno di veder Diana per cui andai verso casa , senza chiamarla, volevo sorprenderla e riabbracciarla.
arrivato al citofono decido di non suonare, uso il vecchio codice, e la porta si apre. in casa sento dei rumori,penso ingenuamente che forse Diana stesse chiaccherando con un'amica, poi la vedo, con un'altro.nudi sul letto. sono rimasto fermo, fuori dalla porta a guardarli per qualche secondo. poi lei mi ha visto, ha icnominciato ad urlare cercando di coprirsi. l'uomo si e' alzato , ha incominciato a parlare , ma non ricordo cosa mi ha detto. io stavo guardando lei. aveva paura. aveva paura di me. l'uomo si avvicino e io...' si fermo'.
il prete, che fino a quel momento era rimasto fermo lo invito' dimmi figliolo, il Nostro Signore era li con te , e sa gia' cosa e' successo, vuole solo che tu lo confessi per poterti liberare dal peso del peccato'
'io... l'ho colpito. un pugno solo. si e' girato il collo , lui e' stramazzato al suolo senza una parola, senza un grido.Diana ha incominciato ad urlare, ha corso come per uscire dalla camera ma io ho allungato un braccio e l'ho fermata. ero fuori di me. l'ho strozzata con le mie mani. in pochissimo e' morta, la faccia cianotica con le mie dita che affondavano nel suo collo, spezzandolo. ero furioso. poi lei ha smesso di respirare e io sono rimasto col suo collo inerte orrendamente all'indietro, gli occhi con lo sguardo vitreo senza vita.
il prete emise un lungo sospiro. rimase in silenzio per qualche minuto, poi disse con voce grave 'grande e' la misericordia del signore'.
'aspetti. non e' finita. sono rimasto per quasi un'ora nel silenzo di quella stanza.sembrava tutto cosi' irreale... poi mi sono alzato, guarandomi in giro in quella casa cosi' familiare. sono andato verso la scrivania, c'era un enorme quaderno che conteneva ritagli di giornali e cartelle mediche. c'era tutta la mia storia. dopo l'incidente sono entrato in coma, avevo perso le gambe, un braccio, parte del fegato e una buona parte dell'intestino. riuscirono a trasporarmi in ospedale in tempo per tenermi in vita, ma dopo pochi giorni entrai in coma, avevo perso troppo sangue. rimasi in coma per piu' di un'anno. le schede e gli appunti di Diana mostravano chiaramente quanto mi fosse stata vicina in quei mesi, di quanto avesse vissuto un dolore tutto suo mentre io dormivo un sonno senza sogni. verso la fine del quaderno, c'erano preventivi per un costoso intervento, con protesi avanzatissime ma molto efficenti, costose.'
il prete appena senti' questa frase sobbalzo''hai detto protesi? protesi cibernetiche?'
'si.. penso di si, nn ricordo bene. c'era anche un ritaglio di giornale con la foto di un famoso chirurgo. l'ho guardata bene,era lo stesso uomo che avevo appena ucciso.
era lo stesso uomo'
il prete incomincio; ad innervosirsi' hai detto di essere rimasto in coma per piu' di un'anno...non sai niente degli eventi accaduti in questo lasso di tempo? '
'no, mi sono svegliato pochi giorni fa, in ospedale non ho parlato ocn quasi nessuno'
'quindi non sai cosa e' successo' insistette il prete
'no'
il prete frugo' da qualche parte nel suo loculo, come se stesse cercando qualcosa. tiro' fuori un'opuscolo che passo' al suo interlocutore da una fessura del confessionale. l'uomo incomincio' a leggere.
era una nota informativa della Santa chiesa, redatta, si leggeva, in collaborazione con l'Associazione Laica nazionale. Raccontava come I recenti eventi avessero cambiato radicalmente la posizione della chiesa nei confronti della tecnologia. In seguito al primo trapianto di cervello , incominciarono a formarsi opinioni etiche non tanto sull'eticita' della cosa, per la scienza era ben chiaro cosa definisse l'individualita', ma teologiche. il dubbio su dove risiedesse in realta' l'anima si trascinava da millenni, infatti le due famiglie, quella del donatore e quella del ricevente, entrambe cattoliche praticanti,si chiesero di chi fosse l'anima di chi era rimasta nel corpo della persona sopravvissuta. La chiesa non riusci' a dare una risposta che soddisfacesse l'una o l'altra: dichiarando che l'anima risiedeva nel copro del ricevente, avrebbe sposato la tesi scientifica secondo la quale il cervello ere il repositore dell'anima, dichiarando il contrario avrebbe di fatto 'scomunicato' (cosa pero' non avvvene) la persona rimasta in vita. Prima che la questione venisse risolta, uno studio giapponese presento' per la prima volta un computer senziente che, dopo pochi mesi comincio' a sviluppare un suo pensiero teologico dichiarandosi cattolico. La chiesa rifiuto' la legittimita' della pretesa, contestando che non essendo fatto di carne,non poteva pensare di essere un figlio di dio. Il computer contesto' questa asserzione controbattendo che secondo quella logica tutti I bambini nati in seguito ad interventi medici non potevano dichiararsi quindi cristiani, dato che senza l'aiuto dell'uomo non sarebbero mai nati. Cio' non basto' per smuovere la posizione del vaticano. Qualche mese dopo, il primo organismo cibernetico fu creato, impiantando un'evoluzione del computer senziente all'interno di un corpo umano.. contemporaneamente, un cervello umano fu impiantato in un'organismo cibernetico.l'obiezione della chiesa a questo punto non reggeva piu'. O ammetteva che l'anima risiedeva nel cervello, contraddicendo le scritture, o doveva per forza accogliere gli organismi sintetici che richiedevano un posto all'interno della chiesa. Messa alle strette, emano' una nota in cui stabiliva che si poteva considerare un figlio di Dio un'essere nato da un'altro umano che conservasse almeno il 50% del corpo 'originale'. Gli altri non potevano ricevere l'eucarestia ne essere confessati,
'mi dispiace, non posso confessarti, ne assolverti. Per quanto riguarda la mia chiesa, sei l'equivalente di un sofware'
'ma… non e' possible! Io ho bisogno di confessarmi, ho bisogno del perdono di dio! Andro'a costituirmi ma non posso andare inprigione senza il perdono di Dio! Sono un'osservante, ho bisogno dell'assoluzione!
'mi dispiace , non posso aiutarti.' Disse il prete alzandosi e andandosene.
L'uomo rimase nel confessionale , in ginocchio,con le lacrime sileniziose che scorrevano mischiandosi alla pioggia che scendeva dai capelli.