Erano cosi’ tanti anni che continuava la sua missione che in alcuni momenti si ritrovava a taggare senza nemmeno ricordarsi perche’ lo stesse facendo. Appena finiva di usare la sua bomboletta, pero’, tutto gli ritornava in mente e la sua determinazione tornava forte come all’inizio della sua missione, tanti anni prima..
Era davanti ad una delle infinite tag hiphop, che avevano resistito negli anni come un virus malefico ed incurabile, continuamente in riproduzione anche se ormai erano rimasti pochissimi veri breakers, si narrava di qualche MC rinchiuso in fogne sotterranee che passavano la giornata ad ascoltare musica dei loro tempi castando in continuazione per cercare di riportare il genere in vita, ma il loro potere era andato via via scemando e non si avvicinavano neanche lontanamente ai fasti del passato.
M osservo’ la tag, stimando fosse stata fatta probabilmente una decina d’anni fa. Non successe nulla, quindi non era una di quelle tag runiche che da anni impedivano al suo amato di liberarsi dal giogo della prigione magica. Non l’aveva che visto una volta, ma il suo amore era rimasto immutato e fortissimo negli anni.
Delusa, ma sempre con lo sguardo fiero, si allontano’, continuando la sua ricerca delle tag runiche, ricerca che non aveva mai interrotto da piu’ di 90 anni.
Dirigendosi verso casa, erano decenni oramai che si era stabilita presso una stazione della metropolitana abbandonata diverse decine di metri sotto del suolo, inizio’ a ripensare alla sua odissea, di come fosse stata piena di battaglie, di scontri e di cambiamenti, di fazioni sciolte alla prima rissa e di sodalizi duraturi per decenni. Aveva negli anni incontrati altri principi e principesse metal che avevano cercato di aiutarla, alcuni potentissimi ed in grado di scatenare incantesimi eccezionali, ma nessuno era stato in grado di rompere l’incantesimo hiphop e localizzare il suo amato. Avevano spesso combattuto insieme, ma quello accadde solo dopo molti anni di disperata ricerca delle rune magiche. Prima di arrivare all’alleanza, aveva dovuto combattere nuovi nemici, alcuni dei quali di potenza tale da far impallidire i breakers.
Quando alla fine degli anni dieci incomincio’ a diventare popolare il jazz, si formarono diversi gruppetti poco numerosi, ma pericolosissimi: erano imprevedibili ed usavano magie sconosciute. Una volta, per uno stupido diritto di passaggio, dovette fronteggiarne tre assieme. Era ancora giovanissima a quel tempo, ma sapeva come battersi. Loro provarono ad improvvisare una danza disorientante, M chiuse gli occhi e lancio’ un confusion +1, i jazzer incominciarono a sentirsi persi e sbatterono fra di loro. Uno rimase in piedi, ed ebbe la forza di castare un incantesimo abbastanza potente, una serie di note imprevedibili e velocissime che colpirono con tutta la loro forza M, stordendola e facendola svenire. L’avevano sconfitta, ma erano troppo snob per farsene qualcosa di lei. La lasciarono sul marciapiede come fosse un cane randagio.
Dopo i jazzer , fu il momento dei mashuppies, elite musicale ricca e snob che aveva a disposizione magie che appartenevano a tutti i generi musicali. Aveva gia’ passato i trent’anni quando cadde in un’imboscata di mashuppies, in quel momento alleati temporaneamente con i breakers che erano gia all’epoca ridotti in numero ma agguerritissimi. Mentre stava camminando in un quartiere notoriamente in mano ai metal, M fu attratta da una nenia triste e solitaria che veniva da un vicolo buio. M penso’ di conoscere quella melodia, ma non riusci’ ad identificarla. Avvicinandosi sempre di piu’, vide una figura accartocciata su se stessa che tristemente cantava con voce cupa e stanca. Era in realta’ una magia death metal, e appena la senti’ capi’ di essere in trappola. Fu accerchiata da un principe MC con dieci mashuppies, tutti in tiro e agghindati da battaglia. L’MC tiro’ fuori tutta la sua mercanzia a 24 carati, abbagliando M che si dovette coprire gli occhi, facendo appena in tempo a castare un darkness +2 che rese temporaneamente cieci 4 mashuppies, che scapparono come checche impaurite. L’MC evito’ l’incantesimo ma fece in tempo ad aizzare i mashuppies che lanciarono un Blur reggae che investi’ con tutta la forza M. Con un balzo, cerco’ di evitare l’incantesimo, riuscendoci solo parzialmente.
Si risveglio’ in una stanza umida, sudata e con poca luce, era stata catturata . La testa le doleva e sentiva un dolore insopportabile alla nuca. Riusci’ solo dopo diversi giorni a fuggire approfittando di una disattenzione delle sue guardie lasciandosi alle spalle un’area della citta’ che recupero’ solo dopo diversi anni.
Finita l’ondata mashup, arrivarono le orde di chinesi. Erano tantissimi, superconvinti e con la voglia di riprendersi il mondo. Fu allora che nacque l’alleanza con il popolo metal. Decisero di allearsi in una storica notte, ritrovandosi ad un raduno pcube di nostalgici metallari che cercavano nuovi adepti inserendo le loro banche dati negli hard disk dei partecipanti. Da allora, M pote’ contare su alleati fedeli e risoluti che le insegnarono diversi incantesimi Dark Metal potentissimi e letali, incantesimi che le sarebbero risultati indispensabili alla sopravvivenza negli anni a venire.
Quando lo scontro finale con i chinesi arrivo’ al culmine’, fu salvata da un Power Cord a 60 note, che spazzo’ via i chinesi quasi completamente; i pochi rimasti continuarono a lanciare attacchi multipli ancestrali, che prendevano il cervello e lo rendevano incapace di formulare nuovi incantesimi senza pero’ riuscire a spezzare il fronte compatto del combattivo gruppo di M. La guerra era stata vinta, i chinesi tornarono da dove erano venuti e non si fecero piu’ vedere.
Ci provarono anche gli adepti del polirock, con i loro incantesimi frattali capaci di imbambolare le loro vittime rendendole ebeti per una durata variabile. Anche allora M si salvo’ grazie all’aiuto dei metal, riuscendo a disturbare gli incantesimi avversari con il Wall of Sound +2 , capace di spezzare le parole mentre venivano dette.
M aveva continuato negli anni a taggare tutte le rune hiphpo che aveva trovato, ma sembrava una battaglia persa in partenza: la citta’ era enorme, e l’incantesimo potente, con un raggio di chilometri. Trovare le rune giuste era quasi impossibile, e anche se lo avesse fatto, non aveva modo di capire quali fossero quelle magiche e quelle normali. Doveva semplicemente taggarle tutte e sperare in un colpo di fortuna. Aveva passato i cinquant’anni quando incominciarono a venire fuori le prime bande dotate di mindsynch.
Questi disadattati avevano concepito interi nuovi ed incomprensibili alfabeti che venivano scanditi tramite mindsynch portatili collegati a minuscoli generatori di suono. Potevano evocare incubi e sogni con la stessa facilita’ che avrebbe avuto un soprano a dare un do di petto. Erano veloci, letali, imprevedibili. Conquistarono in pochissimo tempo meta’ quartiere, anche se grazie a dio non avevano le abitudini barbare dei breakers di taggare il loro territorio (cosa che avrebbe reso la missione di M ancora piu’ difficile). Ciononostante, M dovette confrontarli quando decisero di scendere sottoterra e prendere possesso della sua casa. Durante la battaglia che ne segui’, M provo’ ad allontanarli con un Darkness +5 (piu’ invecchiava piu’ diventava potente), ma i Mindsyncher riuscirono a comunicare inviandosi le coordinate di M tramite il loro alfabeto incomprensibile e contrattaccarono evocando un incubo 4D che colse di sorpresa M lasciandola tramortita. I mindsyncher non erano molesti, ma la costrinsero a lasciare quella parte della citta’. Passarono anni prima che M riuscisse a vendicarsi, lanciando , oramai sulla soglia dei 60, un attacco multiplo con gli amici metal e usando un Total Annihilation +10, che lascio’ pochi superstiti. Era un’incantesimo del Doom Dark cosi’ potente che M rimase incapace di muoversi per i successivi 6 mesi.
Quando si riprese, continuo’ la sua eterna missione, finalmente libera dalle bande piu’ nocive. In quegli anni, infatti, la musica era cosi’ variegata e diversa che non riusciva ad emergere un genere cosi’ potente da attrarre ascoltatori unici, tali erano le influenze che il mercato globale immetteva nel mercato e nella rete.
Gli anni continuavano a passare: arrivata alla soglia dei 90 anni, M si trascinava stancamente per le strade come una strega Dark, principessa decaduta senza il suo principe metal, cercando le ultime tag rimaste. Non sapeva neanche se fosse ancora vivo. Una sera, non riusci’ mai a capire se stesse sognando oppure no, gli apparve nuovamente Jones il matto. Era vecchissimo, incredibilmente vecchio eppure era lui. Si avvicino’, lentamente sempre trascinando il suo carrello del supermercato, stavolta pieno di ossa marce e ammuffite.
“e allora, piccola principessa dark, hai continuato la tua missione, eh? Che determinazione, brava brava”
“non riesco a trovare le tag che lo mantengono imprigionato: ho cercato d’appertutto, ho girato tutta la citta’ palmo a palmo, sono sicura che non esista centimetro quadrato che non abbia esaminato, ma non e’ stato abbastanza. C’e’ ancora qualcosa che mi sfugge. Aiutami!”
“eh cara mia, tu pensi di aver controllato tutta la citta’, ed e’vero, ma hai dimenticato un posto. Ne manca ancora una, e il tuo principe sara’ nuovamente libero. ”
Non fece in tempo a porre altre domande che Jones in qualche maniera spari’. M non si rese conto se si sveglio’ o se si addormento’ di colpo. Il giorno dopo pero’ ricordava perfettamente le parole di Jones. Ne manca ancora una.
Ma dove poteva essere? Era effettivamente stata in tutti i posti possibili! Anche se…effettivamente c’era un posto in cui non aveva piu’ guardato da molti anni. C’era. Era lei stessa. Colta da un’illuminazione, cerco’ uno specchio, si spoglio’ nuda, e comincio’ a guardare ogni centimetro della sua pelle. Nulla. Guardo’ sotto i piedi, dentro la bocca, sotto la lingua e con un altro specchio nella schiena. Nulla. Poi capi’, finalmente. Come fosse una specie di cerimonia, si rivesti’, sedendosi di fronte allo specchio.
Incomicio’ a pettinarsi i capelli logori, come faceva tanti anni fa, quando ancora non era che una piccola principessa dark adolescente. Poi prese il coltello che portava con se oramai da anni ed incomincio’ a tagliarsi i capelli. Fece un lavoro preciso, rimuovendo ogni ciocca; quando ebbe finito, prese l’altro specchio, ed eccola li. L’ultima runa. Tatuata sulla nuca. Quei maledetti l’avevano tatuata con una runa magica quando era stata catturata, e per tutti questi anni si era portata a spasso nei suoi pellegrinaggi la chiave per liberare il suo amato.
Con lo specchio ed un ago intinto di inchiostro, neutralizzo’ la runa magica , incidendoci sopra la sua m. fu li che accadde la magia. Le rune sparse per la citta’ che una volta componevano l’incantesimo incominciarono a cambiare, a trasformarsi. E ancora, ancora, ancora, ancora e ancora.
Una colonna di luce si sprigiono’ non distante da M, che si affretto’ cercando di raggiungerla il piu’ presto possibile. Era il vecchio covo del re degli MC.
Dopo pochi minuti era li, di fronte all’incantesimo vecchio quasi di cent’anni che si stava dissolvendo, che avrebbe liberato il suo principe per sempre. Una figura umana stava emergendo dalla luce , era lui, lo poteva percepire. Fece per muoversi verso il suo amato quando l’ultimo scherzo beffardo del maestro di cerimonie hip hop scatto’, conficcandogli uno shuriken d’oro dritto nella giugulare.
Il suo principe fece appena in tempo ad uscire dalla prigione magica per raccoglierla prima che cadesse. Stesa fra le sue braccia, stava morendo. Lo guardo’ negli occhi, quegli occhi che per tante notti aveva sognato e, per la prima volta nella sua vita, sorrise. Poi spiro’.