il ristorante diffondeva una musica leggera, subliminale, e su
frequenze captabili solo da alcuni modelli piu' recenti di innesti
auricolari; tuttavia era piacevole anche per i normodotati, e anzi
il loro umore era consapevolmente rilassato dalle frequenze e dalle
sequenze di note subliminali. Lara e Josh sedevano uno davanti
all'altro, lei bellissima con abito nero, capelli blu scuri, che
facevano risplendere i suoi occhi nerissimi, una ragazzaccia vestita
da gran signora. lui, in abito elegante che come una perfetta
sintonia si accordava con lo sguardo intenso e deciso.
stavano guardando il menu', oscilando fra i primi e gli antipasti,
dando un occhiata comunque a quello che potevano predere per secondo.
lei, ingorda, fuggi' con gli occhi alla lista dei docli, pregustando
il sapore del suo dessert preferito. la lingua guizzo' per un
secondo, subito notato da lui che sorrise.
ordinarono le portate, lui un antipasto di mare leggero ed esotico,
lei un cocktail di scampi, piu' tradizionale.
il vino, ua costosissima bottiglia di Naturale, non clonato, pinot
italiano del 1983.
il somelier arrivo' con la sua bottiglia, e orgoglioso la stappo',
rubando per un secondo l'essenza fragrante di quella bottiglia tanto
antica, e gli occhi brillavano di fronte alla prospettiva di
gustarne qualche goccia. non capitava spesso.
lo assggio', e quasi riluttante, lo ingoio' dopo qualche secondo, e
un sorriso soddisfatto ma un po' imbarazzato lo tradi', per poi
farlo tornare professionalmente al suo mestiere, e servi' il
pregiato liquido.
la coppia sorseggio' la sapida bevanda, e apprezzandone il gusto si
sorrisero l'un l'altro. il sommelier li lascio' alla loro delizia.
"come mai il vino?"
" e' un'occasione speciale" disse josh
"deve essere davvero speciale, se hai ordinato del Vero vino
d'annata"
"lo e'. occasioni come queste capitano una , al massiom due volte
nella vita. non di piu'"
lara sorrise. era oramai divesro tempo che stava insieme a josh e lo
amava completamente, come lui amava lei.non avevano dubbi, non
avevano segreti, ed era felice come non lo era mai stata in vita sua.
"secondo te quale e' il motivo tanto speciale? non aver paura di
dirmelo, e dimmi cosa pensi" chiese josh.
lara sorrise, abbasso' il capo e un po' arrosso', visto che era
imbarazzante. sapeva perche' erano li. o almeno lo immaginava, anche
se ne era quasi sicura. era scontato. voleva chiederle se voleva
sposarlo.
" io penso che il motivo per cui siamo qui stasera...."
" si...."
"e' perche' tu...."
"si"
" vuoi chiedermi qualche cosa."
"si, ma cosa voglio chiederti?"
lara incominciava lievemente ad innervosirsi, ma decise di stare al
gioco. con le mani si toccava gli orecchini olografici, che avevano
l'immagine di josh che ruotava.sorrsie ancora e rispose " vuoi
chiedermi qualche cosa che riguarda noi due"
" sei sulla buona strada"
"perche' vuoi che sia io a dirlo?"
" sembri sicura di sapere il vero motivo per cui siamo qui"
lara fu un po' colta di sorpresa, e incomincio'ad avere i primi
dubbi. che cosa aveva in testa? la serata era perfetta, non pioveva
neppure, la musica, il vino, loro due in perfetta armonia. cosa
aveva in testa?
"penso di si."
" e allora?"
"io..." esito'." io penso che questa serata sara' la serata in cui
tu mi chiedi di sposarti"
josh sorrise, si puli' la bocca e continuo' a sorridere. poi inizio'
a frugarsi nelle tasche
" sbagliato, ma abbastanza vicino"
tiro' fuori dalla tasca una scatoletta, molto piccola. sembrava di
quelle che potevano contenere degli anelli.
lara era molto confusa adesso. aveva quasi paura. cosa significava
tutto cio? dove voleva arrivare? voleva forse lasciarla, liquidarla
cosi' su due piedi ? e allora tutto quello che aveva sentito negli
ultimi mesi, tutte le sue sicurezze? erano soltanto emozioni? erano
soltantosue invenzioni ? non poteva essere.
sentiva il suo amore. si stava sbagliando.
" hai paura?" chiese josh
" un po' si. mi confondi, non so dove vuoi arrivare.cosa c'e' in
quella scatoletta?"
" c'e' una scelta. qualcosa che voglio fare assieme a te. qualcosa
che cambiera' la nostra relazione per sempre"
a lara incominciava a girare la testa. non era abituata al vino, e
le parole di josh le stavano facendo battere il cuore come non mai.
" cosa c'e' in quella scatoletta, josh"
" apri."
lara tese la mano, che tremava vistosamente.appena tocco' con le
dita la scatola , pero' josh disse "aspetta"
lara ritrasse un poco la mano, lasciandola a mezzaria.
" Lara, so che tu pensavi che stasera ti avrei chiesto di sposarmi.
in realta' lo sto facendo, anche se quello che ti chiedero' io e'
molto di piu'. e' piu' impegnativo di un matrimonio, e' ben piu'
difficile da gestire, da accettare, e cambia la vita molto di piu'
di una semplice unione burocratica. ma in compenso puo' rendere
l'esperienza di coppia un'esperienza unica, qualcosa di
completamente diverso , qualcosa di cosi' raro, che per funzionare
due persone devono essere disposte a cedere tutto, ad aprirsi
completamente all'altro, a non aver paura di nascondere niente.
richiede un'amore cosi' grande che deve vincere la paura. sei
disposta ad accettare tutto cio?"
lara aveva sempre la mano tesa, e cerco' di non pensare a cio' che
gli aveva detto. chiuse gli occhi, e senti' il suo compagno, senti'
le sue sensazioni e poi sorrise. prese in mano la scatola.
la apri'.
dentro c'erano due oggetti molto piccoli, racchiusi in due piccole
teche di vetro. lara sollevo' lo sguardo cercando di capire dagli
occhi di josh cosa significasse tutto cio', ma trovo in lui solo un
sorriso sottile. poi si avvicino, prendendo in mano la scatola e
facendola ruotare davanti agli occhi sgranati di lara.
" e' un transpoder empatico. sai cosa e'?"
" credo di si"
" i due chip sono sulla stessa frequenza, che e' unica per questa
coppia di chip. una volta attivati possono essere irmossi solo
tramite un'operazione chirurgica , e solitamente gli strascichi e i
danni psicologici residui sono enormi e possono richiedere una
riabilitazione di un paio di anni."
li prese in mano e li mise sulla punta dell'indice, i due piccoli
transpoder, uno vicino all'altro.
" una volta attivati, le tue percezioni empatiche metteranno in
azione il transpoder, il mio funzionera' da ricevitore e viceversa.
"
"vuol dire che mi leggerai i pensieri?"
"no, tutt'altro. il transpoder non legge i segnali cerebrali, ma
mette in comunicazione l'onda elettromagnetica che tu generi con la
mia, aumentando di fatto il nostro rapporto empatico. ma legandoci
anche indissolubilmente uno all'altro. " disse con una strana faccia
" non si tratta di condividere solo le gioie."
" iltanspoder non ha un filtro, quindi lascia passare tutto, il
bello e brutto" rispose Lara
"c'e' un filtro antiloop, che impedisce alle sensazioni di
rimbalzare tra i due transpoder, ma di per se il transpoder non si
spegne mai. una volta attivato e' per sempre"
lara cerco' di capire cio' che gli stava proponendo.
" ti sto chiedendo di condividere una vita"
lara lo guardo' negli occhi.
era molto di piu' di quanto si fosse aspettata. era strano. avrebbe
voluto piu' tempo per pensarci, ma il momento imponeva una scelta
immediata.
chiuse gli occhi, poi le riapri e sorrise.
prese il transpoder, lo inseri' nello shunt neurale, e lo attivo.
poi aspetto' che josh fece lo stesso; entrambi sorrisero. poi il
collegamento entro' in funzione.