cerco' di aprire gli occhi ma non ci riusci'.
erano come incollati, pesantissimi. non riusciva a pensare a niente , non
riusciva a coordinare nessuna parte del suo corpo, tantomeno gli occhi.
si sentiva stanchissimo, stanco come non lo era mai stato, e questa era l'unica
sensazione che riusciva a focalizzare.
null'altro. nemmeno il suo nome, chi fosse, dove fosse, nulla, solo l'enorme
stanchezza e l'impossibilita' di aprire gli occhi, figuriamoci muoversi.
decise di dormire ancora un po'.
riprese conoscenza, e incomincio' ad udire i suoni, un bip bip continuo e molto
lento, che diede alle sue percezioni il senso del tempo.cerco' di focalizzarsi
sugli altri suoni che gli arrivavano, ma era troppo difficile e decise di
riposarsi ancora un po'.
di nuovo, questa volta trovo' la forza di sollevare le palpabre, per poi
richiuderle subito,visto che si trovo' a non sopportare la luce che giungeva
dall'ambiente in cui si trovava. subito senti' delle parole e dei movimenti
intono a lui, dei rumori di interruttori, e la luce, si accorse, si era spenta.
riprese a dormire
alla fine ce la fece, e apri' gli occhi, anche se era difficile focalizzare cio'
che aveva di fronte. si trovava in una stanza, sembrava essere su di un letto e
tutto in torno a lui c'erano macchinari. quando riapri' gli occhi era solo, e
ancora non riusciva a muoversi. sentiva bene, piu' o meno, non ricordava ancora
nulla, ed aveva un saporaccio in bocca. riprese a dormire.
si sveglio', era vigile, finalmente. aveva tutti i sensi che funzionavano, ed
intorno a lui c'erano varie persone. vide una persona anziana che lo teneva per
mano, e diversi medici che sorridevano e lo guardavano.
la persona piu' anziana, avra' avuto 70 anni, prese la parola
"papa, papa! come stai? e' arrivato il giorno, il tuo sogno si sta per avverare"
ancora non capiva, ma un medico prese una siringa e gliela inietto' tramite
flebo. poi i medici spostarono il letto davanti alla finestra, che dava una
vista perfetta del sole e del panorama.
ad uno ad uno i medici uscirono, suo figlio prese da una tasca un piccolo
contenitore, lo apri' e ne tiro' fuori una sigaretta, poi da un frigo che c'era
li in camera, tiro' fuori una birra e la apri'. lo aiuto' a sedersi sul letto,
gli sorrise, gli diede un bacio in fronte, e gli accese la sigaretta. gliela
passo', poi apri' la bottiglia e gliela mise vicino al letto. fuori gli
uccellini cinguettavano, e qualche cane incomincio' a latrare. ancora non capiva
cosa stava succedendo, la memoria non era completamente ripristinata. suo figlio
lo saluto', non lasciandogli il tempo di chiedere nulla,anche perche' parlare
era ancora difficile.
uscendo gli disse" fra cinque minuti arriva".
aveva ancora i fili collegati al corpo, e il ritmico bip bip era l'unico suono
che sentiva oltre a quelli che provenivano dalla finestra. non capiva, non
capiva assolutamente , sembrava un sogno, ma il corpo gli faceva male, e la
sensazione era dannatamente reale.prese a fumare, anche se sembrava strano farlo
in quella situazione, e si accorse che era uno spinello, e il fumo gli diede
immediatamente alla testa. bevve la birra, e il gusto della sua marca preferita
lo fece sorridere per il ricordo. sembrava una vita che non ne beveva.una vita,
gia'. davanti a lui c'era uno specchio, e per la prima volta si guardo' in
faccia, trovandosi di fronte un volto incartapecorito,vecchio consumato, e con
un colore biancastro.era strano vedersi cosi' vecchio, non si ricordava di avere
avuto mai quella faccia, ma ancora non riusciva a ricordare niente.
dopo qualche minuto, in cui sfumacchio e sbevucchio , entro' dalla porta una
ragazza in camice bianco, una gran bella ragazza. sorrise e saluto', guardando
l'orologio.
" mancano ancora qualche minuto , direi di aspettare, che dice?"
annui, non sapendo veramente cosa dire, lei incomincio' comunque a spogliarsi,
lentamente, mostrando un fisico fantastico e completino molto eccitante. davvero
eccitante. infatti il suo amico li sotto comincio' con sua grande sorpresa ad
alzarsi, e l'euforia dell'evento, mischiata allo stato cui l'alcol e il fumo lo
avevano ridotto, lo fecero scoppiare a ridere, anche se la risata era rauca e
soffocata. fuori i cani continuavano a latrare sempre di piu', e qualche nuvola
inizio' ad oscurare il sole. la ragazza era ora completamente nuda, e scopri' le
coperte per lasciarlo anche lui con il suo orgoglio che svettava, nonostante
l'eta' e i malanni. i malanni. gia' ,era stato male, ricordava. incominciava a
ricordare, mentre la donna avvolgeva con le sue labbra il suo pene, che si stava
via via inturgidendo sempre piu'. era stato male, un male incurabile, dicevano i
medici, nonostante tutti i soldi che aveva. non c'era nulla da fare.
l'ibernazione, avevano detto, ma non sarebbe servita a salvarlo, visto che il
corpo era stato attaccato troppo fortemente da un male senza pieta'.
fuori il sole incomincio' ad oscurarsi sul serio. l'eclisse! ricordo' tutto,
mentre la ragazza completava il suo pompino, lui sfumacchiava e beveva, e fuori
di li il sole veniva eclissato dall'ombra della luna. il modo milgiore per
morire, ricordo'. era quello che aveva potuto scegliere. era quello che aveva
scelto ed organizzato vent'anni fa.