Che andrea Pellecchia avrebbe finito la sua tragica parabola nel modo che tutti sappiamo, in pochi ci avrebbero scommesso la prima volta che apparve in televisione. Per molti, infatti , rappresentò la nuova frontiera della televisione,il trait d’union che riusci’ a coniugare la naturale ed auspicabile convergenza tra televisione popolare e di intrattenimento.
Nelle registrazioni rese disponibili dopo la sua morte si puo’ ancora vedere tutta l'innocenza e forse l'ingenuità di un ragazzo ancora non a suo agio di fronte alle telecamere; per contro, le immagini oramai tristemente popolari della sua morte sono note a tutti e non è difficile scorgere nel suo sguardo un accenno di follia o , forse, disperazione. Ma come è possibile che un ragazzo normale, intelligente e sensibile si sia trasformato nella più grottesca e tragica maschera televisiva di sempre? Abbiamo provato a ripercorrere la sua 'carriera', dagli esordi ai fallimenti, dalla rinascita al tragico epilogo.
'l'uomo reality' questo il soprannome che avrebbe preso da li a poco, apparve come una cometa e senza preavviso nell'universo televisivo nella nona edizione del grande fratello. Apparentemente quello che si potrebbe definire un'acqua cheta, bastaronbo pochissime ore per far esplodere tutto il suo potenziale catodico. La nona edizione era stata espressamente bollata come canto del cigno di un format che non riusciva più a raccogliere ne l'interesse del pubblico ne gli investimenti degli sponsor, era infatti prevista essere l'ultima a seguire quello stesso format. Proprio grazie al successo ottenuto da quella edizione, successo completamente dovuto alla personalità del Pellecchia, il grande fratello infatti continuo’ negli anni successivi, anche se con qualche modifica (come vedremo).
Il Pellecchia era un fisico, trent'anni, brillante, impacciato e un po' goffo, non bello ma fascinoso,ironico pungente,con un'ottima propietà di linguaggio ed una sterminata cultura. Nei primi giorni si fece subito notare all'interno della casa, diventandone il mattatore assoluto grazie ad un sapiente mix di ironia mischiata a rifeimenti culturali bizzarri ma corretti, presentati con garbo ed entusiasmo.
Diventarono oggetto di culto i suoi sermoni serali ed i suoi aneddoti (nonostante il Pellecchia avesse vissuto una vita tutto sommato semplice e avesse viaggiato poco, sembrava avere una riserva di aneddoti pressoche’ infinita); la critica televisiva per una volta si trovò concorde ed unanime nel dichiarare il Pellecchia uno dei personaggi più piacevoli della televisione, nonchè un modello educativo da seguire ed imitare. Tutto questo accadeva mentre lui, all'intern della casa era ignaro del tanto clamore suscitato. il suo successo finale appariva scontato, l'unica volta che fini in nomination (peralto in maniera volontaria per dimostrare una sua teoria di statistica) vinse in maniera schiacciante, senza precedenti in nessuna delle edizioni precedenti del programma (qualcosa come 99%).
Il Pellecchia piaceva a tutti , sapeva rendersi simpatico pur senza essere apparisciente, parlava in maniera onesta e diretta, non usava nessun trucchetto scorretto per creare alleanze o schemi per vincere, era semplicemente se stesso, e ciò bastava a renderlo irresistibile. Amato dalle casalinghe così come dai professoroni universitari, riusciva a spaziare dalle antiche civiltà precolombiane ai modi di dire e fare vietnamiti, passando per usi e costumi dell'africa orientale, il tutto con una chiarezza e leggerezza che lasciava attoniti tutti quanti inclusi gli altri concorrenti, che quasi erano rassegnati alla sua scontata vittoria.i suoi amici e colleghi, intervistati per cercare di spiegare un successo televisivo così netto, si dichiararono sorpresi di tanta naturalezza di fronte alle telecamere, dato che il Pellecchia era in realtà molto schivo nella vita reale, ma che sembrava aver trovato la sua dimensione in quella trasmissione in diretta in cui in genere i partecipanti mettevano in mostra una loro maschera che tendeva a snaturarne o ad amplificarne il carattere. Lo stesso era successo al Pellecchia, ma in maniera più positiva, forse costruttiva.
il grande fratello registrò ascolti record e la puntata finale, scontata nel risultato ma comunque piena di emozioni terminò celebrando la sua vittoria, di nuovo schiacciante e senza storia. Una nuova star sembrava esserre appena nata, ed infatti appena uscita dagli studios fu sommersa da offerte di lavore tra le più disparate.
sopreso ed impreparato a tanto clamore, finì per scegliere di condurre un talk show in cui ottenne a carta bianca, un potere decisionale del genere non era concesso neanche agli anchorman piu’ famosi, ma in quel momento Pellecchia era un assegno in bianco da presentare agli sponsors, visti gli ascolti stellari che era riuscito a fare parlando senza copione del più e del meno ciircondato da una massa di stupidi wannabe veline o palestrati senza cervello. Chissà cosa sarebbe riuscito a fare con un programma interamente in suo conttrollo in cui poteva scegliere argomenti ed interlocutori.
In uno studio spoglio e volutamente sottotono, quatto mesi dopo la trionfale serata in cui vinse il suo primo grande fratello, e dopo aver dato addio alla sua carriera scientifica, il programma 'divagazioni browniane ed affermazioni stocastiche' debutto facendo il pieno di ascolti. Qualcosa però non funzionò fin dal debutto. La verve che tanto aveva coinvolto il pubblico sembrava svanita, per fare posto ad una spocchia fastidiosa e fuori luogo. Ii discorsi e gli aneddoti che nella casa erano tanto chiari e immediatamente identificabili come 'veri' risultavano noiosi e scolastici, fondamentalmente poco interessanti. Con grande stupore di pressochè tutti i dirigenti del network, e nonostante invitati di primo piano ad ognuna delle sette puntate che andarono in onda, il programma venne cancellato senza appello in seguito ad un calo di ascolti vertiginoso (l'ultima puntata fece registrare uno share minore di quello del telegiornale regionale del molise). Il Pellecchia si ritirò nella sua nativa Torino eslcudendosi da tutto e tutti e scomparendo dal mondo dello spettacolo per i successivi otto mesi. Nessuno sembrò capire cosa fosse successo all'ex fisico: sembrava quasi che messo di fronte ad una sceneggiatura, benchè miinima come quella che si era imposta nel format della trasmissione che aveva deciso di condurre, perdesse tutta la sua spontaneità, rrisultando pedante e insopportabile.il suo commento 'sono un fisico, anzi un ex fiisico, non un giullare ne un presentatore prezzolato' sembrava suggerire la stessa spiegazione.
Così come era apparso scomparve, per poi riapparire nell'altro blockbuster dei reality italiani, l'isola dei famosi. con un colpo da maestra, la Ventura riuscì a convincere il Pellecchia a partecipare alla rinnovata edizione del reality estremo, che per l'occasione sfoggiava un cast stellare, tra cui il principe di savoia,little tony, ambra, michele placido,asia argento e Morgan, aldo giovanni e giacomo, cristiano Malgioglio e raz degan. Nonostante il flop del suo programma, la presentatrice contava sulla rinascita di un personaggio che aveva potenzialita’ televisive enormi. Ed infatti non si sbaglio’: vinse senza storia, finendo in diverse nominations uscendone ogni volta indenne con percentuali bulgare (cit), fino alla vittoria finale. L’uomo reality, li prese il suo famoso soprannome, divenne il re dell’isola, peraltro sfoggiando doti atletiche e di resistenza non propriamente comuni.
Al suo ritorno, la concorrenza decise di sfuttare questa sua singolare capacita’ di riuscire ad essere se stesso, nel reality definitivo, la gabbia dorata. Gia’ famoso in olanda, sempre dello stesso autore del grande fratello , prevedeva una data di inizio ma nessuna data di fine. Una serie di concorrenti erano reclusi in un casolare lussuoso e con tutti gli agi, al costo della loro liberta’. I concorrenti non venivano eliminati, ma dovevano uscire volontariamente, da cui il concetto di reality-soap. Nessun concorrente si dimostro’ all’altezza del Pellecchia, e dopo nove mesi ininterrotti, anche l’ultimo concorrente decise di abbandonare la casa e tornare dalla sua famiglia. Il Pellecchia, quando la trasmissione si concluse, usci’ con riluttanza dalla casa.
Oramai ricco e famoso, decise curiosamente di ritirarsi dalle scene a tempo indeterminato, nonostante il pressing nei networks e degli sponsors, nulla lo fece tornare sui suoi passi. Per due anni si persero le tracce del Pellecchia.
Con grande fanfara, fu
annunciato il ritorno del grande fratello, in versione potenziata e dedicata
alle celebrita’. Pellecchia fu annunciato all’ultimo, ma era chiaro che fosse
stato tutto sviluppato per richamarlo nel piccolo schermo. Con un cast di
secondaria importanza, Pellecchia da solo valeva quasi venti punti share,
l’edizione celebrity inizio’ facendo il pieno di ascolti. Per la prima volta, i
concorrenti di un reality dovevano indossare continuamente anche una versione
modificata del
Blackbox, con i filmati che venivano resi disponibili in rete il giorno
dopo.
sebbene il programma parti’ alla grande, il Pellecchia sembrava sottotono,
meditabondo, spesso silenzioso. I suoi coinquilini cercarono di coinvolgerlo
nelle dinamiche della casa, ma qualcosa non andava.
Alla terza settimana, invece, tutto cambio’. Chiese ed ottenne di presentare al pubblico durante la diretta nazionale una sua piccola invenzione, che aveva preparato nei due anni in cui era stato lontano dallla televisione, e che aveva portato con se all’interno della casa.
L’invenzione era un’evoluzione di un progetto di qualche anno prima , che permetteva di controllare con le onde cerebrali una versione speciale del videogioco pong. Al posto del controller, il pellecciha aveva collegato un piccolo display numerico, cui riusciva a far visualizzare un numero ( da uno a nove) solamente pensandolo. L’invenzione, che sembrava innocua, avrebbe giocato un enorme ruolo nella tragedia che da li a poco avrebbe investito la casa.
La settimana successiva, di nuovo durante la diretta, si presento’ davanti alle telecamere indossando la sua invenzione ed una giacca piuttosto ingombrante. A meta’ puntata, chiese la parola, ed inizio’ il suo monologo piu’ famoso. Spiego’ che in televisione aveva trovato cio’ che la vita non era stata in grado di dargli, una dimensione ed un calore umano che al di fuori del piccolo schermo non era riuscito a trovare. Disse che non se la sentiva di riprovare a rientrare nel mondo normale, che la sua collocazione era all’interno di quella casa. Da quando era uscito dalla gabbia dorata, aveva capito che non sarebbe mai stato piu’ in grado di tornare ad una vita normale, la sua normalita’ era quella, la sua vita era di fronte alle telecamere per essere se stesso. Lui era l’uomo reality. Apri’ la giacca, rivelando una cintura esplosiva collegata a dei cavi che erano a loro volta collegati alla sua invenzione. Spiego’ che era in grado di detonare la cintura solamente pensando una sequenza di numeri,in meno di un secondo. Spiego’ anche che la sua invenzione conteneva un rilevatore di onde alfa miniaturizzato, capace di rilevare le variazioni dello stato di veglia. Se qualcuno avesse cercato di scollegare il marchingegno, sarebbe detonato. Se avessero cercato di addormentarlo con un sonnifero, il rivelatore avrebbe captato uno stato di sonno indotto e sarebbe detonato. Se si fosse sentito in pericolo od accerchiato, avrebbe fatto esplodere la carica, uccidendo se stesso e chiunque gli fosse stato intorno. Se avessero smesso di trasmettere le immagini della casa, si sarebbe fatto detonare (chiese ed ottenne in seguito un computer per controllare le notizie dall’esterno ed assicurarsi che la trasmissione continuasse ad andare in onda). La produzione chiese al Pellecchia un’ora di tempo a telecamere spente per discutere la situazione.
Dopo un’ora, si decise che, nello stupore generale, per la sicurezza dei partecipanti, avrebbero continuato a riprendere e a trasmettere. Al momento sembrava la cosa migliore da fare. Le altre star della casa, visibilmente impaurite, chiesero immediatamente di uscire. Il Pellecchia sembro’ disinteressarsi alla cosa. Rimasero in quattro, forse piu’ per cercare visibilita’ che per un tentativo pietoso di cercare di dissuaderlo.
La cosa prevedibile fu che gli ascolti andarono alle stelle.
Nelle prime settimane si pensarono diversi metodi per cercare di staccargli il macchinario senza farlo esplodere, ma nulla sembro’ sufficientemente sicuro. Pellecchia disse anche quale era la combinazione in grado di attivare il detonatore, 4 8 e 3. piu’ di una volta diede dimostrazione di essere in grado di pensare ed attivare tre numeri quasi immediatamente, non c’era dubbio che se si fosse sentito in pericolo, si sarebbe fatto esplodere.
La casa continuava a trasmettere 24 ore su 24.
Le quattro star che erano rimaste , alla fine uscirono, per essere sostituite da altri ‘ospiti’ che tentavano via via di convincerlo a desistere. Ma niente, non c’era verso. La processione assunse di giorno in giorno un ‘formato’ sempre piu’ ben definito, trasformandosi quasi in un talk show in cui gli ospiti del mondo esterno entravano, parlavano del piu’ e del meno col Pellecchia, uscivano.
All’interno della casa, Pellecchia trascorreva il tempo leggendo, navigando su internet, facendo ginnastica e dormendo. Passavano i mesi, e la sua vita si era trasformata in uno show televisivo, quello che piu’ di una volta aveva dichiarato essere il suo scopo.
L’audience, dopo i picchi degli inizi, incomincio’ a calare, per poi stabilizzarsi su un comunque rispettabile zoccolo duro del 5%.
Memorabili i suoi incontri con Mussini, il bomber di cui era un grande fan, e con l’onorevole Besozzi, cui fece vedere il funzionamento del blackbox e della sua invenzione.
Poi, un giorno come un altro, due anni dopo il suo famoso monologo in diretta, mentre si guardava allo specchio e si stava radendo, si fermo’, chiuse gli occhi, prese un respiro profondo, e si fece esplodere.
Nessun’altro si fece male (dietro lo specchio era posizionata una telecamera fissa senza operatore), di lui non rimase che cenere e qualche pezzo di carne bruciacchiato.
E’ difficile capire perche’ il Pellecchia abbia deciso di farla finita cosi’, spontaneamente e senza preavviso. L’ipotesi piu’ condivisa fu quella che semplicemente si accorse di essere stanco di quella vita, rendendosi allo stesso tempo conto che non sarebbe stato in grado di tornare ad una vita normale, e che tanto valeva farla finita. Aveva ottenuto il suo scopo. Non c’era altro che potesse chiedere dalla sua esistenza e quindi era forse meglio farla finita.
Le immagini della sua morte furono ovviamente trasmesse in diretta , per poi essere riproposte migliaia di volte nelle altre trasmissioni che cercarono di capire i perche’ e i percome. Fu organizzato un funerale all’interno della casa, ricostruita per l’occasione, e cio’ che era rimasto di lui fu sepolto nel posto dove una volta sorgeva il bagno. Una piccola lapide ricorda ancora oggi Andrea Pellecchia, l’uomo reality.